Sostituire le “inquinanti” cassette monouso di polistirolo utilizzate per il trasporto dei prodotti ittici con confezioni decisamente più “green”, perché lavabili e riutilizzabili: ecco un modo concreto per abbattere i rifiuti rappresentati dagli imballaggi a perdere, considerato che incidono in modo rilevante sull’impronta ecologica della filiera ittica nella grande distribuzione.
Una strada intrapresa da Unicoop Tirreno che, dopo un periodo di sperimentazione condotto nelle pescherie dei suoi punti di vendita nel territorio toscano dalla fine del 2018, ha avviato un progetto di riduzione dell’impatto della filiera ittica. Obiettivo dichiarato: eliminare oltre 37mila casse di polistirolo a perdere ogni anno, arrivando a risparmiare 5 tonnellate di materia plastica sintetica impiegata. Ma non solo: questo determinerà anche il taglio delle emissioni in atmosfera generata dalla distruzione di questi imballi e della possibile dispersione di questo materiale, anch’esso responsabile dell’inquinamento dei mari a opera di materie plastiche di ogni tipo. Le casse di polistirolo utilizzate per il trasporto ittico, infatti, comportano grandi difficoltà nello smaltimento e non possono essere riutilizzate, e quindi devono essere avviate alla distruzione.
Per questo progetto Unicoop Tirreno – prima e unica catena del modern retail italiano ad avviare un progetto di questa portata nel settore ittico – si è rivolta a Cpr System, azienda specializzata nella fornitura di imballaggi riutilizzabili, che ha noleggiato al retailer cooperativo delle casse pieghevoli realizzate in due formati per prodotti ittici di taglia diversa.
Tutto il processo di consegna dei fornitori è stato rivisto alla luce di questa rivoluzione dettata dal riuso: la ditta incaricata nella gestione dei contenitori mette a disposizione dei fornitori di ittico fresco di Unicoop Tirreno le casse lavate e sanificate pronte per l’uso; il fornitore ritira gli imballaggi e consegna ai pdv i prodotti ittici.
Quest’iniziativa precede un’altra operazione pilota di Unicoop Tirreno per combattere l’inquinamento da plastica dei nostri mari: nei punti vendita dell’Isola d’Elba, infatti, sono state ritirate dalla vendita stoviglie, piatti e bicchieri monouso in plastica, sostituite da prodotti analoghi ma da materiali compostabili e biodegradabili come legno di betulla per le posate, fibra di canna da zucchero per piatti, bicchieri ecc. L’obiettivo della cooperativa, dopo questo periodo pilota sull’Isola d’Elba, luogo nel quale la pressione turistica espone a un consumo di stoviglie monouso in plastica più elevato della media, è di estendere questa iniziativa a tutti i 99 punti di vendita sparsi tra Toscana, Lazio e Umbria. “Siamo di fronte a un passaggio importante – dichiara Fabio Tozzini, direttore commerciale di Unicoop Tirreno – per il quale stiamo facendo un investimento importante, visto che le alternative ecologiche alla plastica monouso hanno un costo più rilevante, circa quattro volte in più del tradizionale, ma che non scarichiamo sul cliente finale, anzi ce lo assumiamo in parte, mantenendo un prezzo al consumo di questi prodotti accettabile per il consumatore. Crediamo, tuttavia, che questa sia la strada giusta per contribuire anche in questo modo alla strategia di rinuncia dei materiali plastici non biodegradabili, obiettivo che Coop Italia ha fissato per l’anno 2022, ben 8 anni di anticipo rispetto alla road map elaborata dalla Ue”. Secondo i piani del retailer cooperativo, infatti, entro questa data tutti i prodotti a marchio Coop avranno confezioni riciclabili o riutilizzabili o compostabili, mentre entro il 2025 ammonterà a 6.400 tonnellate il risparmio di plastica vergine, che sarà sostituita da materie prime riciclate.
di Manuela Soressi