Anche un’insegna come Sapore di Mare, che ha fatto dello sfuso il suo tratto distintivo, è salita sulla curva ascendente dei prodotti ittici a maggiore contenuto di servizio: “Lo sfuso tal quale, e quello dei preparati di mare pronti da cuocere, resta il nostro core business, ma abbiamo introdotto di recente il confezionato ready-to-eat, in vaschette skin, per rispondere alla ulteriore richiesta di praticità dei consumatori residenti soprattutto nelle aree urbane, -afferma Barbara Saba, direttrice marketing e acquisti di Sapore di Mare- e in soli sei mesi questo segmento è arrivato a pesare il 15% del nostro fatturato permettendoci di intercettare target più giovani rispetto ai nostri clienti abituali”.
Attualmente sono proposte una trentina di referenze confezionate che, come per lo sfuso, sono segmentate per tutti i momenti del pasto (antipasto, primo e secondo) nelle declinazioni da “tutti i giorni” e “occasioni speciali”. “Siamo nell’era del consumatore impaziente -prosegue Saba- che richiede elevato livello di servizio, qualità e il tutto a un prezzo giusto. Ci troviamo di fronte a una sfida enorme di semplificazione del processo d’acquisto richiesta dagli shopper, in cui il surgelato può svolgere, per sua natura, un ruolo importante. La difficoltà è però proporre offerte mirate per ciascun target: la capacità di spesa e quindi le ricettazioni vanno differenziate per nucleo familiare, regione di appartenenza e dislocazione dei punti di vendita in contesti urbani e non. Di conseguenza anche la standardizzazione assortimentale negli store è una modalità distributiva superata”.
L’insegna possiede un centinaio di punti di vendita di cui il 70% in gestione diretta e il resto in franchising e continuerà a sviluppare le due reti in maniera parallela. È presente nel Centro Italia e al Nord principalmente in Lombardia, Piemonte e Veneto. Sono previste nuove aperture al Nord dove si concentrano i maggiori consumi di pesce surgelato. Il comparto in Italia cresce nel 2018, su base annua, del 4,2%, oltre la media del surgelato in generale (+2,7%). “L’ittico è una delle categorie che pesa di più dopo pane e pasta. Un trend positivo che coinvolge anche il fresco. Da un dossier Nielsen (Trend I+S – AT Aprile 19vs18) emerge che anche nella gdo le prime 4 categorie merceologiche che crescono maggiormente nel mese di aprile di quest’anno sono tutte di pesce: gamberetti, pesce marinato, salmone affumicato e pesce azzurro in uht. Questo incremento si inserisce all’interno di una generale predisposizione al consumo di pesce facilitata anche dalla proposta di soluzioni che ne rendono più facile la preparazione domestica. Noi cerchiamo di fare questo anche nello sfuso, proponendo con i nostri preparati pronti, tutti gli ingredienti necessari per la miglior ricettazione di primi e secondi e lo facciamo in particolar modo nel periodo natalizio, quando per tradizione si cucina maggiormente il pesce a casa, periodo in cui si concentra tra l’altro circa il 30% del nostro fatturato”.
In un contesto produttivo e distributivo chiamato a ripensare i packaging in un’ottica di sostenibilità ambientale e di riciclabilità, la modalità della vendita del pesce surgelato sfuso rimane comunque il core business di Sapore di Mare che, dal 2014 al 2018, ha evitato che venissero riversate nell’ambiente ben 120 tonnellate di confezioni di plastica. In questi anni l’azienda ha prodotto 11.450 tonnellate di preparati a base di pesce congelato sfuso, che ha comportato per il confezionamento un utilizzo di 57 tonnellate di sacchetti in plastica e 572 tonnellate di carta per avvolgere il prodotto. Se lo stesso quantitativo di pesce fosse stato confezionato in buste o scatole ipoteticamente da 500 grammi, ne sarebbe conseguito un uso della plastica e della carta superiore rispettivamente del 200% e del 30%. “Con riferimento all’uso dei sacchetti compostabili per contenere il nostro prodotto sfuso in fase di acquisto da parte del consumatore, noi non possiamo utilizzarli -spiega la manager- perché rischierebbero di deteriorarsi nell’arco dei 12-18 mesi di conservazione del prodotto in freezer. E comunque l’impatto dei nostri sacchetti è davvero minimo: l’80% pesa solamente 4g e può contenere fino a 1,5-2 kg di preparato congelato sfuso, contro un peso medio ipotetico di una vaschetta di plastica di 40g contenente tendenzialmente solo 500-600 g di prodotto. Inoltre che l’acquisto del pesce sfuso già pronto favorisce massivamente la riduzione dello spreco alimentare, grazie all’ampia offerta di prodotti spinati, senza pelle e coda o già sfilettati”.
di Jessika Pini