In occasione del recente incontro “Insieme per gli Oceani”, Bolton Food – attraverso il brand Rio Mare – ha annunciato di aver raggiunto, a un anno dalla firma della partnership internazionale con WWF Italia e WWF International, il 52,4% del tonno proveniente da fonti sostenibili, pescato cioè in fishery certificate MSC o interessate da solidi progetti di miglioramento della pesca (Fishery Improvement Projects – FIPs).
Un impegno, quello con la più importante associazione ambientalista del mondo, che porterà l’Azienda a rifornirsi entro il 2024 esclusivamente di tonno certificato MSC o proveniente da solidi progetti di miglioramento della pesca (Fishery Improvement Projects, o FIPs) e ad incrementare la trasparenza e la tracciabilità lungo la catena di fornitura. La partnership prevede anche il supporto al progetto di conservazione di WWF che coinvolge Tetepare Island, conosciuta come “l’ultima isola selvaggia” dell’arcipelago delle Isole Salomone. L’obiettivo è ottenere il riconoscimento legale di Tetepare Island e delle acque circostanti l’isola come “Area protetta” all’interno del “National Protected Areas Act” delle Isole Salomone, grazie anche al coinvolgimento della comunità locale.
“Da anni siamo impegnati per la sostenibilità della pesca e la tutela dell’ecosistema marino – dichiara Luciano Pirovano, Sustainable Development director di Bolton Food – e siamo orgogliosi oggi di poter annunciare l’importante traguardo del 52,4% di tonno proveniente da fonti sostenibili, raggiunto grazie al supporto tecnico del WWF e di tutti i nostri partner strategici. La partnership di respiro internazionale che Bolton Food – attraverso il marchio Rio Mare – ha sviluppato con WWF ha infatti come obiettivo quello di guidare l’azienda verso un approvvigionamento sostenibile e di contribuire al cambiamento positivo di tutta la filiera ittica attraverso solidi progetti di miglioramento della pesca (FIPs). Inoltre, attraverso il supporto al progetto che coinvolge Tetepare Island, vogliamo promuovere la nascita di nuove aree marine protette che possano contribuire alla salvaguardia della biodiversità e alla crescita economica delle popolazioni locali nelle aree da cui Rio Mare si rifornisce, essendo le Isole Salomone uno dei nostri luoghi di approvvigionamento”.
La collaborazione con WWF, che coinvolge i brand Rio Mare, Palmera e Saupiquet della business unit Bolton Food e tutti i loro approvvigionamenti, prevede diversi ambiti di azione. Il più importante è l’impegno a raggiungere, entro il 2024, il 100% di tonno pescato in filiere di pesca certificate MSC (Marine Stewardship Council) o interessate da solidi progetti di miglioramento della pesca (Fishery Improvement Projects – FIPs). L’Azienda ha preso lo stesso impegno anche per tutte le altre specie di pesce di cui si approvvigiona (Salmone, Sgombri e Sardine). Inoltre, attraverso la collaborazione con WWF, Rio Mare si è impegnata a garantire la trasparenza e la tracciabilità lungo tutta la catena di fornitura oltre che a rafforzare la propria Politica sui diritti umani e ad allinearla alle best practice internazionali.
“Gli oceani devono continuare a rappresentare una risorsa imprescindibile di biodiversità e fonte di vita per le generazioni future. L’obiettivo WWF a lungo termine è quello di garantire uno spostamento verso la produzione e il consumo sostenibili nell’intero settore ittico – dichiara Isabella Pratesi, direttore Conservazione di WWF Italia – lavorando con le aziende per promuovere politiche di approvvigionamento responsabile e sensibilizzando anche i consumatori sull’importanza di scegliere prodotti ittici in modo consapevole. In quest’ottica la partnership internazionale tra Bolton Food e WWF intende condividere le migliori pratiche e ispirare il settore a intraprendere la strada verso la sostenibilità, contribuendo così a una pesca ben gestita e a oceani sani.”
Non solo salvaguardia delle risorse ittiche: la tutela dei mari genera anche un impatto positivo in termini sociali ed economici, come sottolinea Stefano Pogutz, tenured Faculty Bocconi School of Management: “Secondo le stime dell’OECD, il valore economico globale della blue economy è oggi pari a 1.300 miliardi di euro. Questo importo è destinato a raddoppiare entro il 2030. In Europa l’economia del mare occupa oltre 5 milioni di persone per un fatturato superiore ai 500 miliardi di euro all’anno. Proteggere l’oceano e i servizi generati dagli ecosistemi marini e costieri è fondamentale per cogliere le opportunità economiche e sociali legate alla sostenibilità”.