Dopo aver dato un contributo al dinamismo del segmento dell’ittico conservato al naturale con il tonno con zero grassi e già sgocciolato, Nostromo concentra la campagna di comunicazione dell’anno in corso su questo prodotto con il quale punta a connotarsi sul mercato: “Il settore delle conserve ittiche guarda con interesse ai trend salutistici e alla sostenibilità -afferma Giulia Bizzarri, marketing manager Nostromo -, in particolare proponendo prodotti già sgocciolati, sia in un’ottica nutrizionale (meno grassi) che di riduzione dello spreco alimentare (lo scarto dell’olio). Noi ci siamo inseriti in questo contesto con Tonno Zero che è diventato per l’azienda la novità più premiata negli ultimi cinque anni. A otto mesi dal lancio, la distribuzione ponderata era di 53 punti”.
Per comprendere meglio come si stanno muovendo i consumi delle conserve ittiche, Nostromo ha attivato l’Osservatorio nutrizione e benessere in collaborazione con l’Associazione nazionale dietisti (Andid). La prima survey ha consentito un inquadramento del livello di penetrazione dei consumi di tonno in scatola, del modo in cui vengono percepite le innovazioni di prodotto e delle principali modalità di utilizzo. Una seconda indagine punta a capire se il consumatore legge le etichette.
Un’analisi che serve anche per ravvivare un settore che, fatta appunto eccezione per alcune referenze innovative o premium, risente di una certa debolezza per quelle più classiche (a maggio 2019 il tonno all’olio d’oliva perdeva il 4,6% a volume). “A incidere negativamente -commenta Bizzarri- è anche l’eccessivo uso della leva promozionale: la presenza continuativa di scontistiche ha portato il consumatore ad acquistare solo in promozione e a non fare più scorte. Inoltre, l’aumento del costo della materia prima costringe, anche nelle offerte, a mantenere i prezzi sopra la cosiddetta soglia psicologica, facendo diminuire la convenienza percepita”.
di Jessika Pini